Home News Mondo Le spiagge stanno scomprarendo a causa cambiamenti climatici

Le spiagge stanno scomprarendo a causa cambiamenti climatici

Secondo una ricerca del Join Research Centre della Commissione Europea, entro il 2050 circa 40.000 km di litorale sabbioso potrebbero scomparire a causa dell'erosione costiera dovuta al climate change

L’erosione è un grave problema per le spiagge sabbiose che, peggiorerà con l’innalzamento del livello del mare causato dai cambiamenti climatici. Secondo una ricerca condotta dal Joint Research Centre (JRC) della Commissione Europa il climate change accelererà l’erosione e potrebbe far scomparire completamente più della metà delle spiagge sabbiose del mondo entro la fine di questo secolo. Secondo l’analisi, entro i prossimi tre decenni spariranno 36.097 km di coste sabbiose, pari al 13,6% di quelle identificate dalle immagini satellitari dagli scienziati. E la situazione non può che peggiorare nella seconda metà del secolo, quando verranno spazzati via altri 95.061 km pari al 25,7% delle spiagge della Terra.

I paesi più colpiti saranno l’Australia (14.849 km persi) e il Canada (14.425 km), seguiti da Cile (6.659 km), Messico (5.488 km), Cina (5.440 km) e Stati Uniti (5.530 km). Male anche il Regno Unito che perderà 1.531 km o il 27,7% della propria costa sabbiosa e 2.415 km (43,7%) nel caso peggiore. Situazione drammatica in Gambia e Guinea-Bissau che perderanno entrambe perderanno più del 60% delle loro spiagge.

L’Italia può tirare un sospiro di sollievo. Nonostante i quasi 8mila km di coste (7.914 km) di cui la maggior parte sabbiose non sembra tra i paesi a rischio. A correre i pericoli maggiori saranno le spiagge più piccole: tra queste la Liguria, le piccole isole, le coste settentrionali e occidentali della Sicilia e quelle della Puglia e della Calabria.

Le spiagge sabbiose coprono oltre il 30% delle coste del mondo. Sono luoghi ricreativi popolari per le persone e forniscono habitat importanti per la fauna selvatica. Inoltre fungono da zone cuscinetto naturali che proteggono la costa e gli ecosistemi costieri dalle onde e dalle maree. Il loro ruolo di ammortizzatori diventerà più importante con l’innalzamento del livello del mare e con temporali più intensi causati dal cambiamento climatico.

Lo studio mostra che senza mitigazione e adattamento climatico quasi metà delle spiagge sabbiose del mondo sono a rischio estinzione entro la fine del secolo. Oltre alla perdita di preziosi ecosistemi, le implicazioni socioeconomiche possono essere gravi, specialmente nelle comunità più povere e dipendenti dal turismo in cui le spiagge sabbiose sono la principale attrazione turistica. Le piccole nazioni insulari sono tra le regioni più vulnerabili.

La buona notizia che arriva dagli scienziati è che la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra potrebbe impedire il 40% dell’erosione prevista. Tuttavia, pur arginando il riscaldamento globale, le nazioni dovranno comunque adattarsi e proteggere meglio le spiagge sabbiose dall’erosione. Questo è uno dei principali messaggi dell’accordo di Parigi sul clima e della strategia di adattamento dell’UE.

Con il Green Deal, l’Europa si impegna a raggiungere carbon neutrality entro il 2050 e a ridurre al minimo l’impatto degli inevitabili cambiamenti climatici. Sottolinea che le zone costiere sono particolarmente vulnerabili agli effetti del climate change, che mette in discussione la resilienza climatica e la capacità di adattamento delle nostre società costiere. Ciò richiede una strategia mirata dal parte dell’Unione e azioni di preparazione da parte degli Stati membri che sono chiamati ad attuare politiche di contenimento del cambiamento climatico per proteggere le loro coste dall’erosione e la loro economia.

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