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Giornata della Biodiversità: dall’UE la strategia a sostegno degli ecosistemi

Si celebra oggi 22 maggio la Giornata mondiale della Biodiversità per ricordare lo stretto legame che unisce la salute dell'uomo, la conservazione della vita sul pianeta e la varietà degli ecosistemi

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Si celebra oggi, 22 maggio 2020, la Giornata mondiale della Biodiversità, istituita nel 2000 dall’Assemblea delle Nazioni Unite per celebrare la Convenzione sulla diversità biologica adottata il 22 maggio del 1992 e per promuovere la consapevolezza globale delle problematiche connesse alla biodiversità.

La diversità è una ricchezza. In natura essa consiste in una varietà di ecosistemi che ospitano una varietà di interazioni tra specie animali e vegetali, ognuna delle quali è, a sua volta, caratterizzata da una varietà genetica.

Oggi sappiamo quanto le conseguenze della continua perdita della biodiversità pesino in termini sanitari, sociali ed economici sull’intera umanità. Secondo il rapporto del WWF “Pandemie, l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi” c’è un legame causale indiretto tra le malattie che oggi minacciano l’umanità e la perdita di biodiversità determinata dal nostro impatto sugli ecosistemi naturali.

Lo slogan lanciato per la Giornata internazionale della biodiversità 2020 è “Le nostre soluzioni sono nella natura” che suona come un monito alla riprogrammazione del futuro in armonia con la natura.

La nostra sopravvivenza e il nostro benessere, infatti, dipendono dalla salubrità e dalla varietà degli ecosistemi del nostro pianeta, ecco perché occorrono atti di responsabilità e responsabilizzazione per trasformare le buone intenzioni in comportamenti attuali, seri e vincolanti.

Il 2020 è un anno cruciale per la Biodiversità e, per tale occasione, la Commissione europea ha presentato la “Strategia europea per la biodiversità” che indica alcuni obiettivi precisi con un orizzonte temporale al 2030 che hanno lo scopo ultimo di invertire la tendenza alla perdita di diversità biologica.

Numerosi sono i punti rilevanti del documento. Tra questi la proposta di piantare tre miliardi di alberi, intensificare la lotta al traffico di animali selvatici, destinare il 30% delle terre e il 30% dei mari ad aree protette, realizzare nuovi Piani urbani per il verde in tutte le città con più di 20 mila abitanti e operare per recuperare un buono stato di tutte le acque superficiali e sotterranee entro il 2027. Fondamentale all’interno della strategia europea l’affermazione del modello biologico in agricoltura.

“Il ripristino degli ecosistemi naturali non solo contribuirà a risolvere la perdita di biodiversità, ma anche ad affrontare la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici e permetterà di creare società ed economie resilienti”,– scrive il WWF che, insieme ad altre ONG, ha sostenuto con forza questo obiettivo.

FederBio sottolinea come l’adozione delle pratiche biologiche in agricoltura è una delle misure immediate e concrete che si può mettere in campo per tutelare la diversità biologica e gli habitat naturali e che, contemporaneamente, è in grado di favorire il mantenimento della fertilità del suolo e contribuire a contrastare il cambiamento climatico.

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“È indubbio che la biodiversità contribuisca in maniera significativa al mantenimento della vita del Pianeta, ecco perché è fondamentale tutelarla soprattutto in un momento delicato come quello attuale, caratterizzato da una crisi senza precedenti – commenta Maria Grazia Mammuccini, Presidente di FederBio – Non solo sono a rischio migliaia di piante e animali che popolano la Terra e innumerevoli organismi che costituiscono gli ecosistemi naturali, ma la nostra salute. Anche l’Europa ha messo al centro della strategia sulla biodiversità un vero e proprio cambio di paradigma dove il biologico rappresenta un tassello essenziale per la difesa della ricchezza degli ecosistemi. Il nuovo piano punta infatti sull’approccio agroecologico e sulla transizione verso l’agricoltura biologica per favorire la biodiversità e il contrasto al cambiamento climatico”.

In occasione della Giornata mondiale della Biodiversità, invece, Coltivatori di Emozioni lancia “la box delle emozioni” a sostegno delle tradizioni agroalimentari e del lavoro agricolo. Come le specie a rischio di estinzione, molte tradizioni agricole rischiano di essere dimenticate: cambiano i sistemi produttivi, cambia la filiera, cambia l’attenzione verso l’agricoltura.

L’obiettivo di Coltivatori di Emozioni, la prima piattaforma italiana di social farming, è sostenere le tradizioni agricole attraverso un modello che permette ad utenti ed imprese di ‘Adottare a distanza’ i coltivatori custodi delle nostre tradizioni. Una piattaforma attraverso la quale l’utente può relazionarsi con le piccole aziende agricole e decidere di sostenere, con il suo contributo, specifiche tradizioni agroalimentari.

Per l’occasione, è stata creata un’Adozione speciale ed esclusiva, rappresentata da una scatola che contiene alcuni prodotti della Rete attentamente selezionati e altri tre preziosi vantaggi per riconoscere il supporto ricevuto con l’acquisto della stessa. Nel dettaglio, ogni singola box finanzia il lavoro dei contadini generando 1h di lavoro: un aiuto valido per sostenere le fasi produttive (raccolta, semina, potatura etc.) così come l’acquisto dei prodotti, come ulteriore e concreto supporto ai coltivatori.

Al fine di garantire e valorizzare il supporto ricevuto per la Rete, nella box si troverà anche il ‘Certificato di Adozione’, elemento simbolico, ma concreto, testimonianza del contributo donato e del legame con le tradizioni agricole ed i suoi prodotti.

“La protezione dei nostri patrimoni e la riscoperta delle coltivazioni tradizionali delle aree rurali italiane costituiscono l’energia che anima il nostro progetto – spiega Biagio Amantia, Co-Founder di Coltivatori di Emozioni – Adottare una delle nostre piccole aziende, significa investire e finanziare il lavoro dei nostri agricoltori e dei territori di provenienza. Con la nuova ‘Box delle Emozioni’, sarà possibile fare ciò in maniera ciclica dando a tutti i coltivatori della nostra rete la possibilità di ricevere un valido sostegno”.

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