Energie rinnovabili per minimizzare gli impatti delle auto elettriche

Il settore del trasporto elettrico dovrà diventare sempre più sostenibile e meno inquinante

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L’utilizzo dei mezzi di trasporto elettrici può assicurare una riduzione delle emissioni inquinanti imputabili ai veicoli tradizionali. Inoltre, con la crescita della quota di elettricità prodotta da fonti energetiche rinnovabili, si minimizzerebbero ulteriormente gli impatti dei veicoli elettrici. Ciò è stato dimostrato da uno studio di Life-Cycle Assessment realizzato dall’European Environment Agency.

Per poter rispettare gli obiettivi fissati dall’Accordo di Parigi, entro il 2030, i Paesi dell’U.E., dovranno, inevitabilmente, investire in modo più deciso sulle fonti energetiche rinnovabili per favorire la decarbonizzazione.

Prevedendo, dunque, una futura crescita fisiologica della quota di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, appare evidente che, anche il settore del trasporto elettrico, potrà diventare sempre più sostenibile e meno inquinante.

Tuttavia, per poter stabilire con certezza se un’auto elettrica può essere in grado di inquinare meno di un’auto tradizionale, occorre effettuare uno studio capace di valutare gli impatti dei veicoli considerando il loro intero ciclo vitale. A tal proposito l’European Environment Agency ha realizzato uno studio di Life Cycle Assessment con l’obiettivo di confrontare gli impatti tra un veicolo tradizionale ed un altro elettrico, in ogni fase della loro vita.

Auto tradizionale vs auto elettrica: quale inquina meno?

Per poter analizzare i risultati dello studio occorre prima ricordare che uno studio di Life Cycle Assessment consente di analizzare il flusso di materiali ed energia in tutte le fasi di vita di un prodotto, processo o servizio (estrazione delle risorse, produzione dei materiali, fabbricazione dei prodotti, consumo/uso e “fine vita” del prodotto).  

Dal momento che ogni bene, servizio o, in generale, ogni prodotto ha una propria “vita”, caratterizzata da varie fasi, che producono emissioni inquinanti, la metodologia LCA permette di individuare le fasi maggiormente impattanti, intervenire su di esse e diminuire il carico ambientale.

È utile, inoltre, per confrontare due diverse tipologie di prodotti per capire quale risulta più o meno inquinante, come nel caso dello studio condotto dall’European Environment Agency.

Dal Report “Electric vehicles from life cycle and circular economy perspectives” dell’EEA, emerge che, in Europa, le auto elettriche, durante il loro intero ciclo di vita, garantiscono una riduzione delle missioni di gas a effetto serra che va dal 17% al 30%, rispetto ad un modello analogo alimentato a benzina o diesel.

Questa stima è stata ottenuta considerando il mix europeo delle fonti energetiche, rinnovabili e non rinnovabili, impiegato per produrre energia elettrica.

Se si considerano soltanto le fasi dell’estrazione delle materie prime e della produzione, dal Report è evidente che, le emissioni di gas a effetto serra, sono superiori per le auto elettriche rispetto alle auto tradizionali. Questo a causa sia delle emissioni associate all’estrazione e lavorazione dei metalli (litio, cobalto, nickel, ecc) ed a quelle imputabili alle centrali a carbone per produrre energia elettrica.

Tuttavia, durante la fase di utilizzo, le auto elettriche possono potenzialmente compensare i maggiori impatti imputabili alle due fasi precedenti, rendendosi molto meno inquinanti rispetto alle auto tradizionali. Ciò dipende, ovviamente dal mix energetico utilizzato per produrre energia elettrica.

Ipotizzando, ad esempio, di poter produrre elettricità in modo totalmente sostenibile e pulito, utilizzando l’energia eolica, le emissioni del ciclo di vita dell’auto elettrica potrebbero ridursi del 90% rispetto all’auto tradizionale.

Mentre per la fase finale della vita delle vetture, gli impatti sono minimi rispetto alle fasi precedenti dello studio di LCA, ma possiamo comunque ottenere da essa, degli spunti per poter migliorare i risultati dello studio.

Le auto elettriche, dunque, sono in grado di ridurre fortemente le emissioni di gas a effetto serra e l’inquinamento atmosferico locale, ma presentano ancora importanti impatti negativi legati all’ecosistema ed alla tossicità umana.

Tuttavia, per rendere molto più efficiente un’auto elettrica, occorre investire maggiormente sull’economia circolare.

Partendo, ad esempio, dalla realizzazione delle batterie. Occorre progettarle in modo tale da rendere più facili le operazioni di riciclo e riutilizzo. In questo modo si potrebbero ridurre gli impatti nella prima fase (meno materie prime utilizzate) ed anche nella fase finale (smaltimento molto più agevole).

Per ridurre ulteriormente gli impatti di produzione, si dovrebbero realizzare, auto e batterie, con materiali e componenti che permettono un efficace processo di manutenzione, al fine di aumentare la vita utile del veicolo.

Inoltre, con la riduzione dell’impiego di combustibili fossili e l’aumento della percentuale di utilizzo delle fonti energetiche rinnovabili per la produzione di energia elettrica, si potrebbero limitare gli svantaggi che sono emersi dallo studio di LCA.

Con una produzione di elettricità da fonti rinnovabili, infatti, gli impatti ambientali delle auto elettriche, durante l’intero arco del loro ciclo vitale, diventerebbero minimi.

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