Melanoma, i giovani non usano la crema solare in spiaggia. Al via la campagna social #SoleConAmore

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L’estate è alle porte e cresce il desiderio di stare al sole e abbronzarsi. Ma la sovraesposizione ai raggi UV, che donano alla nostra pelle un meraviglioso colore ambrato, è anche uno dei fattori di rischio più importanti nell’insorgenza dei tumori cutanei. Proprio il melanoma, il tumore della pelle più aggressivo, risulta in costante crescita soprattutto tra i giovani, che ignorano le regole fondamentali per esporsi al sole in modo sicuro.

A loro è dedicato il progetto #soleconamore, campagna nazionale di sensibilizzazione sull’abbronzatura consapevole e sulla prevenzione del melanoma, realizzata da Fondazione AIOM, l’Associazione italiana di oncologia medica, e presentata oggi al Ministero della Salute.

«Il sole non è un nemico, ma vanno seguite alcune regole, a partire dall’uso di creme solari con un fattore di protezione alto. È importante spalmarle in modo abbondante, più volte durante tutta la giornata: la quantità giusta è non meno di 40 grammi ogni ora di esposizione», spiega Paola Queirolo, responsabile scientifico del progetto #soleconamore e Direttore Unità Operativa Tumori Cutanei dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova.

Il 20% dei nuovi casi è riscontrato in pazienti fra i 15 e i 39 anni ma dal sondaggio realizzato dalla Fondazione AIOM su 3.500 giovani emergono dei dati che fanno riflettere. Il 39% degli adolescenti non mette mai la crema protettiva in spiaggia, per oltre la metà (51%) utilizzarla è “da sfigati” perché impedirebbe di abbronzarsi. Solo il 18% sa cos’è il fototipo (per il 53% è un tipo di immagine, per il 16% una tecnica di selfie e per il 13% una tonalità di colore dei fiori). Non solo. Il 63% ritiene che le lampade solari aiutino ad abbronzarsi meglio (per il 28% proteggono la pelle dai raggi del sole, solo il 9% afferma che in realtà fanno malissimo) e il 48% non sa cosa sia il melanoma (per il 24% è un problema alimentare).

Esporsi al sole in maniera sicura, quindi, è la prima arma di difesa contro il melanoma, che rappresenta il secondo tumore più frequente negli uomini under 50 e il terzo nelle donne nella stessa fascia d’età. In particolare, in un quindicennio in Italia, il numero delle nuove diagnosi è raddoppiato, passando da poco più di 7.000 nel 2003 a 13.700 nel 2018, con un incremento sia negli uomini (+3,4% per anno) che nelle donne (+2% per anno). La mancata conoscenza dei fattori di rischio gioca un ruolo decisivo e le diagnosi negli adulti di oggi sono la conseguenza dell’esposizione scorretta al sole da giovani in passato.

Per questo diventa fondamentale informare sui rischi e offrire gli strumenti giusti per prevenire i danni causati dal sole. Il consiglio fondamentale è uno: evitare di esporsi nelle ore più calde ed utilizzare fattori di protezione adeguati.

«Le creme da sole non possono fare miracoli – continua Queirolo – cioè non esistono solari in grado di garantire una protezione totale, per questo il sole va sempre evitato nelle ore centrali, fra le 12 e le 15. Le scottature solari gravi, durante l’infanzia e l’adolescenza, triplicano il rischio di melanoma in età adulta, ma fra i teenager è ancora molto scarsa la consapevolezza di questi aspetti».

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