Cambiamenti climatici: il futuro delle foreste in un mondo sempre più caldo

Uno studio a livello globale sulle dinamiche ecologiche di sostituzione delle foreste rivela alcuni potenziali scenari come conseguenza alla mortalità causata da siccità

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In un mondo in via di riscaldamento le foreste stanno subendo crescenti rischi di mortalità causata da siccità legata ai cambiamenti climatici.

Negli ultimi due decenni vengono segnalati migliaia di casi di deperimento e mortalità di foreste in ogni parte del globo, boschi estesi anche migliaia di ettari che nel giro di qualche anno seccano completamente, con notevole impatto sul paesaggio, sulla biodiversità e sulle dinamiche di successione degli ecosistemi.

Su questo aspetto si sta concentrando il mondo della ricerca, con collaborazioni internazionali ad ottica sempre più globale.  La prestigiosa rivista internazionale “Proceedings of the National Academy of Sciences of the United States of America” ha appena pubblicato un articolo scientifico “Forest and woodland replacement patterns following drought-related mortality” che ha visto il coinvolgimento di scienziati e ricercatori dei 5 continenti, tra i massimi esperti a livello internazionale sulle tematiche riguardanti gli impatti dei cambiamenti climatici sulle foreste.

Il lavoro porta la firma di E. Batllori un ricercatore afferente al CREAF (Centre de Recerca Ecològica i Aplicacions Forestals), con sede a Barcellona. Nel pool di ricercatori erano presenti anche il prof. Francesco Ripullone e il dott. Michele Colangelo dell’Università di Basilicata che, negli ultimi anni, stanno portando avanti numerosi progetti di ricerca su tematiche relazionate alla vulnerabilità delle foreste mediterranee a causa dei cambiamenti climatici.

Lo studio è stato condotto in 131 siti appartenenti a diversi biomi distribuiti sull’intero pianeta, caratterizzati da fenomeni di deperimento e elevata mortalità degli alberi, tra cui purtroppo ne fanno parte anche alcuni boschi italiani. Tanti gli interrogativi posti dai ricercatori sulle future dinamiche di successione della vegetazione a seguito di mortalità delle piante indotte dal cambiamento climatico e sulle specie che saranno in grado di adattarsi alle nuove condizioni e quelle invece destinate a soccombere o ad essere sostituite da specie più resistenti e resilienti.

(A)    Auto-sostituzione (E. marginata) Foresta di Jarrah settentrionale, Australia (G.M., 2014).
(B)    Sostituzione con un’altra specie arborea (Cedrus atlantica) Marocco (E.B., 2017).
(C)    Sostituzione con specie arbustive (Abies pinsapo) Sierra de las Nieves, Spagna (E.B., 2017).
(D) Nessuna sostituzione con vegetazione legnosa (P. edulis) New Mexico, USA (F.L., 2012).

Lo scopo della ricerca è quello di capire, sulla base di una serie di indicatori prelevati in campo, quali siano i futuri scenari ecologici che ritroveremo nelle foreste colpite da forti siccità.

Lo studio basa le sue fondamenta sull’applicazione di avanzate tecniche di modellizzazione statistica. Dai risultati emerge che nei siti di studio la mortalità degli alberi a causa della siccità sta portando a un cambiamento del tipo di vegetazione a breve termine, con la probabilità che nei prossimi decenni si possa verificare una grande riorganizzazione determinando modifiche importanti di alcuni ecosistemi.

I primi cambiamenti nella composizione della comunità indicano che le foreste dominate da specie adattate a condizioni di maggiore umidità vengono sostituite da comunità tipiche di ambienti più aridi, con la sostituzione di specie di alberi e arbusti che esibiscono optimum bioclimatici e intervalli di distribuzione tipici di siti più secchi. Tuttavia, si sono verificati anche cambiamenti verso comunità più mesiche e per alcune specie sono state osservate situazioni in cui la foresta sia scomparsa, pertanto del tutto sostituita da altri tipi di comunità vegetali.

Modelli di sostituzione post-siccità (Battlori et al. 2020)

Infine va precisato che la sostituzione è stata anche influenzata dall’intensità della gestione e la predominanza degli arbusti dopo siccità estreme è stata maggiore quando i patogeni hanno agito come corresponsabili della mortalità degli alberi.

La grande variabilità dei cambiamenti osservati ci fa capire quanto siano importanti gli impatti causati dall’aumento della siccità, suscitando non poche preoccupazioni sulle sorti degli ecosistemi che lasceremo in eredità alle future generazioni.  

Senza trascurare la forte interconnessione di questi impatti con le dinamiche legate all’uso del suolo, alla gestione e ai disturbi del passato. Questo scenario determina una variazione del ricambio delle specie legate alla siccità e, di conseguenza, a tutte le potenziali implicazioni per la biodiversità forestale e i futuri servizi ecosistemici.

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