Giornata mondiale del riciclo, bene l’Italia che aumenta dell’1%

I dati del Conai: nonostante i consumi minori a causa del Covid, il circolo virtuoso non si è interrotto e il nostro Paese ha riciclato 9 milioni di tonnellate di imballaggi

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Una corretta raccolta differenziata fa bene all’ambiente e alleconomia. Per rimarcare l’importanza del riciclo e sensibilizzare cittadini e istituzioni nella tutela ambientale la Global Recycling Foundation, ha istituito la giornata mondiale del riciclo che si celebra oggi, 18 marzo. In occasione di questa ricorrenza, il Conai, Consorzio nazionale imballaggi, ha stilato un primo bilancio del 2020.

Nel 2020 aumenta il riciclo degli imballaggi

La pandemia non ferma la filiera del riciclo in Italia, che aumenta dell’1%. Nonostante una diminuzione degli imballaggi immessi sul mercato pari al 7% (ossia un milione di tonnellate di packaging in meno), il riciclo passa 70% del 2019 al 71% per il 2020: ossia 9 milioni di tonnellate di imballaggi riciclati.

“L’immesso al consumo è diminuito nel 2020, soprattutto per il venir meno dei pack destinati ai settori commerciali e industriali – spiega il presidente del Consorzio nazionale imballaggi, Luca Ruini. – Sono ovviamente calati i conferimenti dal circuito di hotel, bar e ristoranti. Ma, grazie alla crescita della raccolta differenziata urbana, stimiamo che la contrazione delle quantità complessive avviate a riciclo sia più contenuta. Il riciclo dei rifiuti di imballaggio di origine domestica, quindi, ci ha permesso di superare il 70% del 2019: dovremmo aver messo a segno un 71% di riciclo totale, anche in un anno così difficile”.

Conai è ottimista anche per l’anno in corso che dovrebbe far segnare un 71,4% di imballaggi riciclati. È quindi legittimo aspettarsi che il 2021 possa chiudersi con quasi 9 milioni e mezzo di tonnellate di packaging riciclate.

Packaging sostenibili, la percezione degli italiani

Il packaging? Pratico e funzionale, innanzitutto: il 48% degli italiani, quasi un intervistato su 2, privilegia imballaggi che permettono di visualizzare facilmente la data di scadenza del prodotto. Subito dopo l’attenzione va alle caratteristiche ‘sostenibili’ del pack, soprattutto a quelle legate al suo fine vita come la compostabilità (37%) e riciclabilità (36%). Sono questi i dati dell’indagine promossa da Conai, ‘Packaging sicuro e sostenibile: le percezioni”’ a cura dell’Osservatorio Waste Watcher International (Last Minute Market/ Distal Università di Bologna), su rilevazione a cura di Ipsos.

Sostenibilità ed eco-design sono sempre più spesso al centro delle ricerche e del dibattito per le nuove caratteristiche richieste agli imballaggi: dalla riduzione delle materie prime utilizzate all’opportunità di impiegare materiale riciclato, fino a un design che ne assicuri la riciclabilità o la compostabilità. La normativa europea dell’ultimo biennio incentiva l’evoluzione sostenibile del packaging e le aziende, a loro volta, si orientano verso soluzioni sempre più innovative ed efficienti, compatibilmente con il ruolo chiave degli imballaggi. Il pack deve infatti proteggere, custodire il prodotto durante il trasporto e favorirne l’ottimale conservazione, ma appena posizionato sullo scaffale influisce senza dubbio sulla scelta dell’acquisto e sulla percezione del brand da parte del consumatore.

Ma cosa incide sulla decisione di acquistare un prodotto, a prima vista? L’impatto con la qualità e sicurezza del prodotto, dall’origine delle materie prime alla sua provenienza sono determinanti per 9 italiani su 10 (89%), e così le garanzie fornite fra certificazioni e tracciabilità (88%). Anche l’imballaggio e le sue caratteristiche ambientali sono elementi che condizionano le scelte di acquisto dei consumatori (73% dei rispondenti).

Il perché è probabilmente da cercare nelle dinamiche del rapporto fra prodotto e ‘sostenibilità’ nella percezione dei consumatori. Il prodotto è sostenibile, innanzitutto, se il suo imballaggio è riciclabile (per il 71% dei rispondenti) o se è realizzato con materiale riciclato (69%). E se un pack non risulta riciclabile? 1 italiano su 4 (25%) lo acquista lo stesso; il 47% lo acquista ma mal volentieri; il 22% cambia idea e si orienta su un prodotto con pack riciclato o riciclabile, il 5% – 1 italiano su 20 – oltre a non acquistarlo ne sconsiglia anche l’utilizzo nella cerchia di amici e familiari.

È interessante scoprire come, oltre a riciclabilità e uso di materiale riciclato, il 39% degli Italiani apprezzi anche imballaggi che fra le loro caratteristiche hanno riutilizzabilità o richiudibilità: segno della consapevolezza di quanto anche il riutilizzo di un packaging sia un’importante leva di economia circolare e tutela dell’ambiente.

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