Riscaldamenti: 10 consigli per risparmiare e tutelare l’ambiente

A tutela dell’ambiente e del risparmio in bolletta, ENEA propone 10 regole pratiche per scaldare al meglio le proprie abitazioni evitando sprechi e, in molti casi, inutili sanzioni e mette a disposizione una guida gratuita per i condomìni con le regole per una corretta ripartizione delle spese di riscaldamento, raffreddamento e acqua calda sanitaria, in base agli effettivi consumi di ogni unità immobiliare.

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© geralt on Pixabay

Dal 1° novembre la legge prevede la possibilità di accendere i riscaldamenti nella cosiddetta zona climatica D, che comprende grandi città come Roma, Genova e Firenze. La “stagione” è iniziata ufficialmente il 15 ottobre, cioè da quando è stato possibile accendere gli impianti in oltre la metà degli 8mila comuni italiani, quelli della cosiddetta zona E di cui fanno parte grandi città come Milano, Torino e Bologna, ma anche zone di montagna in tutta Italia dove il clima è più rigido.

I 10 consigli pratici di ENEA per una temperatura gradevole in casa senza far “crescere” troppo la bolletta, evitando gli sprechi di energia e tutelando l’ambiente:

1) Esegui la manutenzione degli impianti. È la prima regola in fatto di sicurezza, risparmio e salvaguardia dell’ambiente. Un impianto consuma e inquina meno quando è regolato correttamente, è pulito e senza incrostazioni di calcare. Per chi non effettua la manutenzione del proprio impianto è prevista una multa a partire da 500 euro (DPR 74/2013).

2) Controlla la temperatura degli ambienti. Scaldare eccessivamente la casa può danneggiare la salute e le tasche: la normativa prevede una temperatura di 20 gradi più 2 di tolleranza, ma 19 gradi sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, per ogni grado in meno si risparmia dal 5 al 10 per cento sui consumi di combustibile.

3) Attenzione alle ore di accensione. Non è vantaggioso tenere acceso l’impianto termico di giorno e di notte. In un’abitazione efficiente, il calore accumulato dalle strutture quando l’impianto è in funzione garantisce un sufficiente grado di comfort anche nelle ore di spegnimento. Il tempo massimo di accensione giornaliero varia per legge a seconda delle 6 zone climatiche in cui è suddivisa l’Italia: da 14 ore giornaliere per gli impianti in zona E (nord e zone montane) alle 8 ore della zona B (fasce costiere del Sud Italia).

4) Installa pannelli riflettenti tra muro e termosifone. È una soluzione semplice, ma molto efficace per limitare le dispersioni di calore, soprattutto nei casi in cui il calorifero è incassato nella parete diminuendone spessore e grado di isolamento. Per contribuire a ridurre le dispersioni verso l’esterno, può bastare un semplice foglio di carta stagnola.

5) Scherma le finestre durante la notte. Chiudendo persiane e tapparelle o disponendo tende pesanti si riducono le dispersioni di calore verso l’esterno.

6) Evita ostacoli davanti e sopra i termosifoni. Posizionare tende o mobili davanti ai termosifoni o usare i radiatori come asciuga biancheria, ostacola la diffusione del calore verso l’ambiente ed è causa di sprechi. Inoltre per rinnovare l’aria in una stanza bastano pochi minuti, quindi le finestre non vanno lasciate aperte troppo a lungo in quanto comporta inutili dispersione di calore.

7) Fai un check-up alla tua casa. Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo da fare per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. Con la diagnosi è possibile conoscere gli interventi da realizzare valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre ad abbattere i costi per il riscaldamento, anche fino al 40%, gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici, l’ecobonus che consente di detrarre dalle imposte IRPEF o IRES dal 50 all’85% delle spese sostenute a seconda della complessità dell’intervento e il Superbonus, con aliquota di detrazione al 110%.

8) Scegli impianti di riscaldamento innovativi. Dal 2015, tranne rare eccezioni, è possibile installare solo caldaie a condensazione. È opportuno valutare la possibilità di sostituire il vecchio generatore di calore con uno a condensazione o con pompa di calore ad alta efficienza. Sono disponibili anche caldaie alimentate a biomassa e sistemi ibridi (caldaia a condensazione e pompa di calore) abbinati a impianti solari termici per scaldare l’acqua e fotovoltaici per produrre energia elettrica. Anche per questi interventi è possibile usufruire degli sgravi fiscali.

9) Scegli soluzioni tecnologiche innovative. È indispensabile dotare il proprio impianto di una centralina di regolazione automatica della temperatura in grado di evitare inutili picchi o sbalzi di potenza. La possibilità di programmazione oraria, giornaliera e settimanale garantisce un ulteriore risparmio energetico. Anche la domotica favorisce il risparmio: cronotermostati, sensori di presenza e regolatori elettronici consentono di regolare anche a distanza, tramite telefono cellulare, la temperatura delle singole stanze e il tempo di accensione degli impianti di riscaldamento.

10) Installa le valvole termostatiche. Questi dispositivi servono a regolare il flusso dell’acqua calda nei termosifoni, consentendo di non superare la temperatura impostata per il riscaldamento degli ambienti. Obbligatorie per legge nei condomini, le valvole termostatiche contribuiscono a ridurre i consumi fino al 20%.

Per il poster ENEA: Riscaldamenti: 10 consigli per risparmiare e tutelare l’ambiente

Per scaricare la guida: Ripartizione delle spese dei consumi di energia termica nei condomini

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