Ice on fire è il nuovo documentario prodotto da Leonardo DiCaprio sui cambiamenti climatici e andrà in onda questa sera, 7 luglio, alle 21:15 su Sky Arte e Sky Atlantic, per il ciclo Il racconta del reale.
Il docufilm è un viaggio per il mondo alla scoperta di soluzioni innovative per rallentare il riscaldamento globale, riducendo in particolare le emissioni di CO2. Dalla Norvegia all’Alaska, dall’Islanda al Colorado, dalla Svizzera alla Costa Rica, ascoltiamo le storie di chi ogni giorno – scienziati, imprenditori, ricercatori – lotta per impedirci di raggiungere il “punto di non ritorno”.
L’approccio è decisamente realista, non ci si lascia prendere dai facili entusiasmi né si precipita in un abisso di negatività dove tutto ormai sembra perduto. Anzi, Ice on fire sottolinea come sia sempre più urgente sfruttare le nuove tecnologie per di invertire quel processo che sta portando a dei cambiamenti climatici catastrofici, spesso causati dall’uomo stesso. Tra le più efficaci vengono segnalate le misure di drawdown, volte a prelevare l’anidride carbonica dall’atmosfera e dagli oceani per poi stoccarla sottoterra o trasformarla in altro.
Il documentario rappresenta la seconda collaborazione tra DiCaprio e la Conners, che già dodici anni fa hanno lavorato a The 11th Hour, il docufilm dove venivano analizzati i problemi legati al global warming. Il nuovo progetto invece, presentato in anteprima al Festival di Cannes 2019, si concentra sulle nuove possibilità tecnologiche, spesso inedite, pensate per rallentare la crescente crisi ambientale.
Ice on Fire quindi non intende solo mostrare la terribile situazione in cui versa il nostro pianeta, ma anche delle possibili e concrete soluzioni al problema, così da offrire nuove speranza per salvare la Terra. Da una parte, bisogna ridurre le emissioni di carbonio utilizzando le fonti di energia rinnovabile sia tradizionali che nuove, come l’energia mareomotrice ossia quella legata alle maree, dall’altra occorre attuare misure di “prelievo”, concentrandosi sui metodi di abbattimento e sequestro del carbonio.
In Ice of Fire DiCaprio, che è anche la voce narrante, afferma con forza l’importanza delle impegno di tutte quelle persone che lottano per salvare il nostro mondo, come scienziati, agricoltori e ricercatori.
“Abbiamo deciso di realizzare ICE ON FIRE per dare voce a tutti quegli scienziati e ricercatori che lavorano instancabilmente tutti i giorni in prima linea per rallentare i cambiamenti climatici – spiega l’attore – Volevamo fare un film che mostrasse la bellezza del nostro pianeta mettendo in evidenza le soluzioni indispensabili per quanto riguarda l’energia rinnovabile e lo stoccaggio del carbonio presente nell’atmosfera. Questo film fa molto più che mostrare cosa c’è in ballo se si procede a essere incuranti e indifferenti al problema e dimostra come, con l’aiuto degli scienziati più coinvolti in questa battaglia, tutto questo possa essere combattuto. Spero che il pubblico, vedendolo, sia stimolato ad agire e a fare qualcosa per proteggere il nostro bellissimo pianeta”.
Tra i luoghi mostrati dal documentario ci sono la Usal Redwood Forest Foundation nel nord della California, in cui è in atto un progetto di stoccaggio del carbonio che si concentra sulla riforestazione, la fattoria urbana di Ron Finley a Los Angeles, dove i membri della comunità coltivano il cibo a loro necessario, la macchina che ripulisce l’aria di Climeworks a Zurigo, Thimble Island Ocean Farm al largo delle coste del Connecticut, dove il proprietario Bren Smith coltiva molluschi e alghe che assorbono più carbonio delle piante, alghe che possono essere utilizzate come mangimi e fertilizzanti.