Plastica mista, da Londra una nuova tecnologia per il riciclo

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La plastica rappresenta una grande risorsa per le sue proprietà ma, quelle stesse qualità che la rendono così versatile e ampiamente utilizzata, diventano un vero problema quando arriva l’ora di smaltirla. Da un recente studio è emerso che il 40% della plastica prodotta nel mondo – 8,3 miliardi di tonnellate tra il 1950 e il 2015 – viene utilizzata per realizzare imballaggi e di questa soltanto il 9% è stato riciclato, il 12% incenerito, e ben il 79% è finito in discarica o è stato dispeso nell’ambiente.

A rendere la plastica di difficile recupero è la sua composizione chimica – oltre 200 polimeri diversi – che la rendono non biodegradabile. Tuttavia, c’è chi sta cercando una strategia per cambiare le cose e dare nuova vita anche a quegli imballaggi misti che normalmente non vengono processati. Pensiamo alle bustine laminate, composte di plastica e alluminio, alle capsule del caffè, e a tanti altri imballaggi che oggi semplicemente finiscono nei cementifici o negli inceneritori. Inutili.

Si tratta della Recycling Technologies, impianto di riciclaggio a un’ora da Londra. L’azienda ha messo a punto l’RT7000, un macchinario in grado si spezzare la grande catena di molecole di cui è composta la plastica in frazioni più piccole sfruttando la tecnica del Thermal Cracking.  

Prodotto finale della lavorazione a temperature elevate è il Plaxx®, un olio a bassissimo contenuto di zolfo, tagliato in quattro frazioni, che trovano applicazioni in più settori industriali e possono essere venduti singolarmente o combinati in base alle esigenze del mercato locale. Inoltre, possono essere utilizzati anche come carburante a basso contenuto di zolfo per le navi. Da una tonnellata di plastica si ricavano circa 750 chili di plaxx. Di plastica, questo macchinario, ne può riciclare fino a 7 mila tonnellate l’anno.

Inoltre, l’RT7000 è stato progettato per essere modulare, e quindi trasportabile in tutto il mondo, là dove c’è plastica da riciclare. In questo modo, si riescono ad ottenere dei buoni risultati in termini di riciclo della plastica, per una percentuale che si aggira intorno al 90%.

Colmando il divario tra il settore dei rifiuti e il settore petrolchimico, la tecnologia RT7000 si allontana dai modelli lineari tradizionali di gestione della plastica (produrre, utilizzare, scartare) e propone un modello circolare (produrre, utilizzare, riciclare e riprodurre).

La maggior parte dei rifiuti di plastica attualmente “non riciclabili” è destinata all’incenerimento, all’esportazione o alla discarica. Grazie all’utilizzo dell’RT7000, la plastica viene valorizzate come una risorsa che ci consente di ridurre i rifiuti di plastica che entrano nell’ambiente e diminuire le emissioni di CO2, di puntare sull’economia circolare, di disporre di combustibili fossili vergini e di aumentare il tasso di riciclabilità della plastica.

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