Estate 2020, il turismo post-Covid nel webinar dell’Università Europea

Il settore turistico potrà rinascere solo dalla volontà e dalla creatività di trovare nuove formule per le vacanze, che spostino i flussi turistici verso l'interno tra natura, cultura ed enogastronomia

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© Giulia Gasperini on Unsplash

Un importante webinar, dal titolo “Il Turismo ai tempi del Covid-19: (incertezza delle) regole, traiettorie di sviluppo sostenibile e nuovi modelli di business”, si è svolto il 18 maggio presso l’Università Europea di Roma. Sono stati moltissimi i docenti e gli esperti del settore a prendere parte alla discussione, facendo una disamina critica e puntuale della questione turistica sul territorio nazionale e, più estesamente, europeo.

Sin dal principio sono emerse le due direttrici dell’intero discorso: la Volontà di andare avanti e la Creatività. È chiaro a tutti che già in tempi non sospetti il settore turistico necessitasse di una formulazione di principi uniformi e unitari e di una legislazione più attenta alle realtà locali e agli operatori del settore. La pandemia da Covid-19 ha messo maggiormente in evidenza questo scollamento esistente tra il potere centrale e le situazioni regionali e locali.

Sicuramente i decreti per il rilancio offriranno buoni spunti per una ripresa economica del settore, ma molto ancora si può e si deve fare. Le due parole d’ordine devono, dunque, essere Volontà e Creatività, come anticipato ad inizio della discussione dal rettore Padre Pedro Barrajón L.C.

Dal dibattito è emersa la necessità di ampliare la rete infrastrutturale e di semplificare le richieste burocratico-amministrative. La mancata pubblicazione del Decreto Rilancio e il non avvenuto dialogo con gli operatori turistici, che sono gli attori principali del turismo e, soprattutto, quelli che davvero conoscono a fondo le esigenze e le problematiche del settore, potrebbero avere un ruolo negativo nel rilancio del turismo.

Il professor Dipace ha sottolineato il ruolo essenziale dell’elemento psicologico che penalizzerà le grandi mete turistiche; ciò però non equivale ad un rinuncia al turismo, ma piuttosto alla possibilità di dirottare i flussi turistici verso le aree interne che hanno a loro favore valori aggiunti come la natura, la cultura e la vocazione gastronomica. Il distanziamento sociale potrebbe, inoltre, favorire i già presenti alberghi diffusi, in quanto essi sono in grado di trasmettere sensazioni di sicurezza.

Sul tema sviluppo sostenibile il presidente Enit Giorgio Palmucci ha esortato l’Europa ha muoversi in modo compatto, con regole identiche e senza corridoi privilegiati. «Stiamo prevedendo azioni di sostegno alle regioni per sostenere il turismo domestico – ha puntualizzato – e in parallelo ci stiamo muovendo per favorire nei mesi prossimi e per il 2021 il turismo di prossimità europeo. I turisti stranieri vogliono tornare a visitarci, ma in sicurezza. Per questo sono necessarie regole chiare e soprattutto dobbiamo agevolare gli spostamenti tra regione e regione».

Lo stesso professor Paolo Giuntarelli ha insistito sull’opportunità di fare rete e gestire in modo coordinato a livello europeo la ripresa turistica, senza creare corsie preferenziali e soprattutto auspicando una fitta cooperazione tra la parti, partendo dal patrimonio posseduto in capitale umano e imprese.

La presidente di Federturismo Marina Lalli ha posto l’attenzione sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale; ha aggiunto che nell’attuale situazione è necessario cambiare il modello di business. Oggi possiamo trovare soluzioni alternative e evitare gli effetti dell’Overtourism, che impattavano negativamente sul patrimonio storico-naturale e sull’ambiente.

Per questa ragione da più parti si è sostenuto che la chiave risolutiva per la questione sia una nuova prospettiva turistica mirata al turismo di prossimità e verso le aree interne e un turismo di tipo inclusivo.

Tornando alle due direttrici della conversazione, la Creatività e la Volontà di rinascere potranno davvero salvare il nostro turismo. Le misure adottate dagli operatori (per il momento a livello locale, ma si auspica in modo sempre più coordinato e sovraregionale) e le scelte oculate e consapevoli dei turisti potrebbero essere una prima forma di collaborazione.

Nonostante tanti cambiamenti e tante novità, con un pizzico di resilienza riusciremo comunque a goderci una nuova estate.

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