Il Ministero del Turismo rilancia il turismo montano

Il MITUR ha messo a disposizione del CAI 5 milioni di euro per le politiche della montagna: dalla digitalizzazione - con la possibilità di attivare per chiunque sul proprio smartphone l'app GeoResq per essere geolocalizzati in caso di incidente in montagna - alla montagnaterapia, senza dimenticare il ruolo dei rifugi come sentinelle del clima e la valorizzazione dei sentieri e dei percorsi escursionistici e alpinistici. Particolare attenzione al Sentiero Italia CAI e alla Via italiana dei Rochers al Monte Bianco.

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© Wojciech Celinski on Unsplash

ll ministro del Turismo, Massimo Garavaglia, ha incontrato lo scorso 14 febbraio il Presidente generale del Club Alpino Italiano (CAI) Vincenzo Torti. Al centro del colloquio, le attività e le iniziative che il CAI metterà in campo a fronte delle nuove importanti risorse, 5 milioni di euro, messe a disposizione dal ministero. È stata la prima volta che un ministro della Repubblica ha visitato la Sede centrale del Club alpino italiano.  

Nell’incontro il ministro Garavaglia ha sottolineato al Presidente Torti “l’apprezzamento per l’attività del CAI ritenuta strategica per il rilancio del turismo montano, sia escursionistico che alpinistico. Ha inoltre sottolineato “la comune attenzione per la montagna quale patrimonio da difendere anche in termini di sostenibilità, con interventi non sporadici ma strutturali, e con una visione di lungo periodo”. Ha inoltre riconosciuto “il grande valore del Sentiero Italia CAI, che con i suoi 7200 chilometri attraversa le montagne italiane, da Santa Teresa Gallura in Sardegna a Muggia, in provincia di Trieste, e che sarà inserito nel nuovo portale nazionale del turismo”. In conclusione ha lodato “l’impegno e l’opera volontaria dei soci e delle socie del Sodalizio per la sentieristica e la formazione”.  

Fra i temi dell’incontro, anche le attività messe in campo dal Club Alpino Italiano che sono funzionali al rilancio del turismo montano e in linea con la riforma costituzionale che ha visto l’inserimento della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi tra i principi fondamentali della Costituzione (modifiche dell’art. 9 e dell’art. 41). Un’altra dimensione degli interventi del Sodalizio è quella dell’educazione all’ambiente e alla sostenibilità nelle scuole, con i corsi di formazione per gli insegnanti, guardando alle nuove generazioni e ai giovani da avviare alla montagna. Sono stati inoltre forniti i dati dell’attività 2021 del CAI che, ancora in piena pandemia e nel rispetto delle normative anti-Covid, ha organizzato 11.127 iniziative (tra escursioni a piedi e in mountain bike, arrampicate, salite alpinistiche e scialpinistiche, ciaspolate, uscite speleologiche e di torrentismo) e 485 corsi di formazione per accompagnatori e degli Istruttori che, a titolo volontario, conducono escursioni e salite.

“Nel ringraziare il ministro Garavaglia per questo incontro, il primo di un ministro della Repubblica alla Sede centrale del Club Alpino Italiano nei suoi 159 anni di storia”, ha affermato il Presidente generale Torti “vorrei anche sottolineare la comunanza di intenti nell’impiego delle risorse messe a disposizione dal MITUR, un impegno economico-finanziario importante che utilizzeremo, in coerenza con la nostra visione di montanità e in particolare per le attività relative alla sicurezza in montagna, con l’attivazione gratuita per tutti i frequentatori delle Terre alte dell’app GeoResQ, realizzata dal Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del CAI”.

Fra gli altri ambiti di intervento del Sodalizio – ha proseguito Torti – vi è quello della montagnaterapia, l’impegno sui rifugi come vere e proprie sentinelle del clima e dell’ambiente su cui il CAI ha un progetto, in collaborazione con il CNR, che coinvolge 19 rifugi che saranno dotati di stazioni di rilevazione meteorologica. Un esempio di vero e proprio osservatorio scientifico sugli effetti dei cambiamenti climatici è il rifugio Capanna Margherita, il più alto d’Europa, in cima al Monte Rosa. Altro tema è quello della  cura e promozione della rete sentieristica (Catasto nazionale dei sentieri e Sentiero Italia CAI) e dei percorsi alpinistici (a partire dalla Via italiana dei Rochers al Monte Bianco).

All’incontro con la stampa erano presenti i vicepresidenti generali Lorella Franceschini e Francesco Carrer, oltre ad Alessandro Molinu, vicepresidente del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico del CAI e Martino Peterlongo, presidente del Collegio nazionale guide alpine italiane. A fare gli onori di casa, il direttore del CAI, Andreina Maggiore, che ha ringraziato il ministro anche a nome di tutti i dipendenti della Sede centrale.

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