Le pile e gli accumulatori portatili, una volta esaurito il loro ciclo di vita, non possono essere gettate tra i rifiuti indifferenziati ma devono essere smaltite separatamente in quando contengono sostanze tossiche che se disperse nell’ambiente sono altamente inquinanti.
Con il termine pila si intende una fonte di energia elettrica ottenuta attraverso la trasformazione di energia chimica. Il termine comprende le batterie primarie (pile non ricaricabili), ossia le zinco-carbone, le alcalino-manganese, le batterie al litio e a zinco e le ossido d’argento, e le batterie secondarie (accumulatori), come le batterie al piombo usate per auto e camion, le batterie al nichel-cadmio, al nichel-idruro metallico, a ioni e a polimeri di litio (per esempio, quelle degli smartphone).
Ciò che rende le pile altamente inquinanti sono i metalli pesanti come piombo, cadmio, cromo e mercurio: quest’ultimo elemento in particolare è molto pericoloso, basta un solo grammo per inquinare 1000 litri d’acqua. Anche piombo e acido solforico sono sostanze dannose per l’ambiente: una sola pila è in grado di inquinare 40 litri d’acqua per cinquant’anni.
Come si smaltiscono le pile esauste ce lo spiega SmartRicicla, l’applicazione per la raccolta differenziata. A causa del loro potere altamente inquinante, le batterie esauste non vanno mai gettate con gli altri rifiuti ma smaltite separatamente secondo quanto previsto dal Decreto Legislativo 188 del 20 novembre 2008.
Per quanto riguarda le batterie primarie, è possibile conferirle nei punti di raccolta presenti in tutte le città italiane, solitamente posti nei pressi di centri commerciali e in centro città. In alternativa, è possibile consegnarle nei negozi autorizzati alla raccolta o direttamente nei centri di raccolta (isole ecologiche).
Allo smaltimento delle batterie delle auto, invece, ci penseranno i concessionari e le officine meccaniche a cui ci si rivolgerà per la sostituzione.
Prima di smaltire le pile, è bene controllare che siano effettivamente scariche. Molte volte, infatti, al loro interno è ancora presente un certo quantitativo di energia utilizzabile, pertanto è possibile spostare quelle batteria in un apparecchio a basso assorbimento energetico, come ad esempio il telecomando della tv o una sveglia.
Se da una parte le pile esauste possono rappresentare un pericolo per l’ambiente, dall’altra sono invece fonte di risorse se correttamente riciclate. Dalle batterie alcaline possono essere recuperati più di 300 chilogrammi di zinco e 250 di ferro e nichel che vengono utilizzati per ri-fabbricare tutti i tipi di oggetti: da forchette e cucchiai da tavolo, a targhe per auto, batterie e pannelli fotovoltaici.
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