Arriva Refit, la carta di lusso realizzata con residui di lana e cotone

Dalla cartiera Favini arriva un nuovo materiale per packaging e comunicazione sostenibile, creato con sottoprodotti della lana e del cotone, in ottica di economia circolare

1998

Un nuovo tipo di carta realizzata con i residui della produzione tessile di lana e cotone. L’idea è nata presso i laboratori di Favini, azienda di riferimento per la creazione di specialità grafiche innovative e sostenibili ed è stata presentata a Luxepack Monaco 2019, fiera di riferimento per il settore del packaging di lusso.

Refit coniuga il rispetto per l’ambiente e l’elevata qualità estetica e tecnica del packaging, completamente riciclabile. Oggigiorno, infatti, i consumatori ricercano prodotti più ecologici e la sostenibilità diventa un valore aggiunto per i brand, soprattutto per quelli che propongono beni di lusso, moda e design.

Refit è la nuova carta ideata e prodotta da Favini, azienda con una forte esperienza nel riuso creativo fin dagli anni ’90 con Shiro Alga Carta. Il suo brevetto fu precursore di un portafoglio di carte ecologiche innovative e uniche che si è ampliato nel 2012 con Crush, nel 2015 con Remake e ora con la Refit. L’aspetto che accomuna queste carte dalla forte connotazione green è l’applicazione dei principi dell’economia circolare per la loro realizzazione.

La nuova carta Refit, prodotta con fibre vegetali da albero e fibre tessili di lana e cotone, è un esempio concreto di simbiosi industriale che valorizza gli scarti industriali, per sostenere la lotta allo spreco all’interno di una filiera virtuosa. I cascami delle lavorazioni di cardatura, filatura e tessitura destinati al conferimento in discarica, vengono utilizzati per produrre il nuovo materiale REFIT di alto valore estetico ed emozionale per la stampa e per l’imballaggio di pregio.

Riusando creativamente questi scarti nella produzione di carta, si ottiene Refit, una carta riciclabile e biodegradabile al 100%. I residui di lana e cotone sono visibili sulla superficie e donano un aspetto peculiare. Da un punto di vista tattile, la lana contenuta in Refit Wool stuzzica i polpastrelli con una ruvidità distintiva della linea, mentre il cotone conferisce un tocco morbido a Refit Cotton.

“Il percorso di Favini nel mondo del riuso creativo degli scarti di altre filiere produttive si arricchisce di una nuova intrigante gamma di prodotti Refit, che offre una nuova vita agli scarti tessili – dichiara Eugenio Eger, Amministratore Delegato di Favini – Sottoprodotti della lana e del cotone si sostituiscono parzialmente alla cellulosa di albero e trasferiscono alla carta Refit l’esperienza distintiva tattile e visiva tipica dei capi d’abbigliamento in fibra naturale. Ancora una volta Favini interpreta in modo originale e innovativo il tema dell’economia circolare, rivolgendosi questa volta al mondo della moda”.

Il contenuto della nuova carta Refit prevede oltre al 15% di fibra derivante da sottoprodotti tessili, il 40% di cellulosa di riciclo post consumo certificata FSC® e 45% di fibre di cellulosa vergine certificata FSC®.

Per la produzione della carta Refit i sottoprodotti del tessile utilizzati sono di origine Italiana, provengono dalla lavorazione di cardatura, filatura e tessitura. L’uso degli scarti industriali limita l’utilizzo di materie prime vergini e promuove il riuso creativo di scarti, secondo la filosofia dell’economia circolare.

La gamma si compone di cinque colori: Blue e Black per la linea Refit Wool, e White, Pearl e Grey per le varianti Refit Cotton. Le grammature disponibili si estendono da 120 a 360 g/m2 e comprende anche buste coordinate, offrendo una soluzione completa per la realizzazione di packaging e comunicazione stampata.

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