Alla scoperta dei tratturi, mete per un turismo esperienziale e sostenibile

I sentieri e le mulattiere che fasciano colli e montagne dell’Appennino sono diventati una delle mete più scelte del turismo lento e sostenibile. In bici, a piedi o a cavallo, il turista può muoversi dalle altitudini interne alla costa lungo una rete di percorsi tutta da scoprire

1959

Le vie della transumanza tornano a nuova vita. Negli ultimi tempi, e ancor di più dopo il riconoscimento della transumanza come patrimonio culturale immateriale dell’Unesco, i sentieri e le mulattiere che fasciano colli e montagne dell’Appennino sono diventati una delle mete più scelte del turismo lento e sostenibile. In bici, a piedi o a cavallo, il turista può muoversi dalle altitudini interne alla costa lungo una rete di percorsi tutta da scoprire e da scegliere.

Usate in passato dai pastori per condurre le greggi e gli armenti dall’Appennino verso la costa adriatica per lo svernamento, i tratturi sono state sin dai tempi più antichi delle vie di trasporto e di comunicazione; essi abbracciavano un territorio molto vasto che comprendeva la Campania, la Basilicata, il Molise, la Puglia e l’Abruzzo. Lasciate in disuso con la crescente industrializzazione e l’abbandono degli antichi mestieri, oggi queste vie sono diventate dei grandi musei a cielo aperto

Già nel 1976 il Ministero dei Beni culturali e ambientali ha definito i tratturi beni di notevole interesse per l’archeologia, per la storia politica, militare, economica, sociale e culturale sottoponendoli alla stessa disciplina che tutela le opere d’arte d’Italia. Il Molise è sicuramente la regione che più si è spesa nel recupero e nella valorizzazione di questo prezioso bene, facendo istituire nel 1997 il Parco dei Tratturi.

Camminare sui tratturi è un’esperienza semplice perché i percorsi sono facili e adatti a tutti, raramente impervi, accessibili in tutte le stagioni. Ed è soprattutto un’esperienza da vivere attimo dopo attimo perché le sorprese durante il viaggio sono infinite!

Il turismo rurale, infatti, mette insieme il desiderio di avventura e l’amore per la natura, la voglia di scoprire e la possibilità di apprendere. Fare hiking o trekking per le mulattiere consente di percorrere itinerari che mettono il viaggiatore a diretto contatto con l’ambiente e con la storia. 

Non è difficile imbattersi, durante il viaggio, in un’area archeologica, in un’antica chiesa rurale, in capanne di pietra o in masserie. Girando, ad esempio, per l’Abruzzo è possibile incontrare una forma meravigliosa di architettura rurale e spontanea: le capanne e i complessi pastorali in pietra a secco. Le pietre, tolte dai campi, venivano riutilizzate dai pastori per la costruzione di piccole dimore e di muri di recinzione. Un paesaggio incantevole, in cui la natura e l’azione umana convivono in sintonia ed equilibrio.

Inoltre gli agriturismi e i rifugi offrono riparo e ristoro ai viaggiatori che hanno la possibilità di gustare le ricette locali e i migliori prodotti dell’enogastronomia. La rinascita dei tratturi, infatti, non è un fatto isolato; l’agricoltura biologica, il recupero delle razze autoctone e l’attenzione verso la qualità dei prodotti agroalimentari hanno portato al recupero di alcune aree montane e rurali che prima erano ritenute marginali e di scarso valore.

Andare per i tratturi è anche un’ottima opportunità per apprendere e conoscere la flora e la fauna locale; la passeggiata può diventare il momento giusto per praticare birdwatching o per dare sfogo alla propria passione per la fotografia artistica e paesaggistica. La strada dei pastori è, per fortuna, rimasta un’area abbastanza incontaminata e selvaggia, dove il rapporto con la natura non è ancora stato messo in discussione dall’incisività dell’azione umana sull’ambiente. 

Ripercorrendo le vie erbose, scolpite dal secolare tragitto dei pastori e delle loro greggi, il viaggiatore ha l’occasione di scoprire l’antica civiltà rurale e pastorale, gli antichi mestieri e gli oggetti del passato, potendo soddisfare la propria curiosità dal punto di vista storico ed etnografico.

Quale meta migliore per un turismo esperienziale e sostenibile? Per la prossima vacanza basterà un buon paio di scarponi, abbigliamento confortevole e zaino in spalla per partire verso un piacevole salto nel passato tra tradizione e natura.

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