Parlare di turismo in questo momento risulta davvero difficile. La psicosi generale relativa al Covid-19 ha condotto un gran numero di turisti ad annullare viaggi e vacanze programmate in Italia, non solo nelle zone focolaio, ma anche in territori dove non si sono registrati casi.
Il timore, una percezione alterata del rischio e una linea ancora non chiara da seguire in merito ai viaggi hanno sicuramente dato il colpo di grazia ad una delle attività più importanti del nostro Paese, delineando un calo che, salvo che intervenga qualche cambiamento, potrà durare almeno per quest’anno.
In attesa di un quadro più esaustivo e completo della situazione e della stesura di linee-guida chiare e sicure, il singolo può certamente cercare di vivere senza alterare di molto la sua quotidianità. Una maggiore attenzione alle norme igieniche e preventive che circolano già da molte settimane nella forma del famoso decalogo stilato dall’OMS è di certo il primo antidoto alla paura.
Per viaggiare in tram, metro e sui bus non occorre adottare misure straordinarie; se invece si è nelle province o in zone dove si sono verificati casi, è consigliabile adottare alcune precauzioni, come indossare indumenti di protezione personale (mascherine e occhiali), come più volte spiegato dagli esperti di virologia.
Per chi viaggia in treno, Trenitalia ha disposto una serie di misure:
• l’installazione a bordo treno di dispenser di disinfettante per mani;
• la consegna al personale di apposito equipaggiamento protettivo (mascherine con filtro e guanti monouso);
• il potenziamento delle attività di pulizia disinfettanti a bordo dei treni di Trenitalia;
• la diffusione del vademecum del Ministero della Salute attraverso pieghevoli illustrativi e sui monitor dei treni regionali e delle Frecce e, dove non sono presenti monitor, la diffusione a bordo treno di annunci ai passeggeri;
• consigliare l’acquisto online dei biglietti.
Per chi viaggia in aereo è utile sapere che a bordo di un velivolo l’aria è ricambiata ogni 2/3 minuti: per metà è quella già presente all’interno della cabina (filtrata e reimmessa con ricircolo, come nelle auto), per l’altra metà è presa dall’esterno. Dal momento che una buona norma di sicurezza sarebbe quella di mantenersi a un metro o due di distanza dal vicino di posto, ma sui mezzi pubblici è una misura che non si può attuare, non sarebbe sbagliato dotarsi di una mascherina.
Non si devono sottovalutare, inoltre, le ulteriori possibilità di movimento turistico, quali il turismo a piedi e in bicicletta. Passeggiare all’aperto, fare trekking o pensare alla possibilità di svolgere itinerari a piedi o in bici potrebbe essere una buona modalità per fare turismo in sicurezza e tranquillità. Ovviamente rimangono valide le dieci regole diffuse dall’OMS.
Insomma, non si deve assolutamente rischiare che l’emergenza chiuda gli Italiani (e non solo) nelle proprie case; al momento sarebbe un atto ingiustificato e, soprattutto, inutile e deleterio per l’intera popolazione.
L’informazione e l’educazione alla convivenza con questa nuova situazione sono le uniche armi che possono combattere la psicosi e permettere ai cittadini di vivere una vita normale, senza privazioni e senza particolari restrizioni.
Non si vuole sottovalutare il problema, né negarlo, ma riportarlo alle giuste dimensioni. Non siamo un Paese in quarantena; anzi, il rischio è che l’immobilismo provocato dalla psicosi possa portarci esclusivamente verso un baratro economico senza precedenti. L’Italia è e rimane un Paese sicuro e capace di fronteggiare questa emergenza.