Un’inchiesta della BBC ha scoperto di su Facebook decine di annunci pubblicitari per la vendita di pezzi di foresta amazzonica o di aree appena disboscate da persone che se ne sono impossessate illegalmente. Tra le aree in vendita su internet ci sono anche terreni all’interno di Unidades de conservação e Terras indígenas ma, secondo la legge brasiliana, è vietato vendere questo tipo di aree perché si tratta di territori pubblici destinate esclusivamente ai popoli indios.
Dall’inchiesta è scaturito il documentario “Amazônia à venda: o mercado ilegal de áreas protegidas no Facebook” che è stato trasmesso il 26 febbraio sul canale BBC News Brasil su YouTube e in tutto il mondo dalla BBC. Un documentario scioccante, che dmostra che chi organizza e partecipa a questo mercato fondiario illegale è in attesa che il Congresso federale brasiliano approvi un’amnistia per le recenti invasioni di aree protette e terre indigene consentendo ai grileros di diventare proprietari delle aree delle quali si sono impossessati utilizzando motoseghe, incendi e violenza.
Come spiega BBC Brasil, «Attualmente solo le aree pubbliche disboscate entro il 2014 sono soggette a regolarizzazione, ma la bancada ruralista e il governo federale stanno articolando un disegno di legge che estenderebbe i tempi». La Bancada ruralista è la potente lobby parlamentare che sostiene il presidente neofascista brasiliano Jair Bolsonaro che in cambio ha promesso l’impunità a chilo appoggia.
Il documentario rivela come il grilagem – l’occupazione illegale di terre pubbliche – proceda senza ostacoli nell’Amazzonia brasiliana e mostra anche «Le strategie che i venditori utilizzano per aggirare le ispezioni ed evitare multe, come rendere difficile l’accesso a terreni illegali e conservare documenti per conto di terzi. L’utilizzo di Facebook, piattaforma pubblica, per la vendita di aree forestali rivela anche la percezione di impunità espresso dagli intervistati nell’inchiesta». Tutto questo peggiora la deforestazione in Amazzonia, in aumento da quando Bolsonaro è entrato in carica nel 2019. Tra agosto 2019 e luglio 2020, il bioma ha perso 11.088 Km2, il tasso più alto dal 2008.
La BBC ha identificato aree illegalmente disboscate e messe in vendita su Facebook nel 2020, nella sezione “Vendita di immobili residenziali” di MarketPlace, uno spazio Facebook aperto a tutti gli utenti. Un fenomeno in aumento e che riguarda tutti gli Stati dell’Amazzoni brasiliana. Negli annunci, molti rivenditori ammettono di ave deforestato le aree e di non avere titoli per dimostrare la proprietà dei lotti.
Tutto avviene alla luce del sole e nell’impunità totale, eppure in Brasile la deforestazione senza autorizzazione è un crimine che prevede multe e detenzione fino a 4 anni, mentre vendere un terreno senza poterne dimostrare la proprietà è una frode punibile una pena fino a cinque anni di reclusione e una multa. L’acquisto può essere invalidato da un tribunale e il compratore può essere ritenuto responsabile di invasione di terre pubbliche.
Di fronte a tutto questo, Facebook ha dichiarato che gli utenti devono seguire le leggi quando fanno affari sulla piattaforma e che è a disposizione delle autorità per affrontare le questioni sollevate dall’indagine.