Riutilizzo delle piattaforme petrolifere offshore e dei parchi eolici marini

Smantellamento in sicurezza e valutazione di possibili soluzioni di riutilizzo sia di piattaforme petrolifere e di gas naturale che di parchi eolici marini giunti a fine vita. Sono queste le attività di cui si occuperà la cordata tutta italiana composta da Enea, come coordinatore, Eni, Metaprojects, Irsps, Next ingegneria dei sistemi, Srs (Servizi di ricerche e sviluppo) e Tim, che ha vinto il bando dell’Agenzia spaziale europea (ESA).

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© Nathan Forbes on Unsplash

Una cordata a guida italiana composta da ENEA, in veste di coordinatore, Eni, METAPROJECTS, IRSPS, NEXT Ingegneria dei Sistemi, SRS Servizi di Ricerche e Sviluppo e Tim ha vinto il bando dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per lo smantellamento in sicurezza sia di piattaforme petrolifere e di gas naturale che di parchi eolici marini giunti a fine vita, oltre alla valutazione di possibili soluzioni di ‘second life’. Il progetto denominato INSURE (INnovation in SUstainable offshoRe dEcommissioning) punta all’utilizzo di tecnologie innovative, droni, sensori, sistemi IoT e di intelligenza artificiale nell’ambito del programma ARTES 4.0 voluto dall’ESA per esplorare nuove opportunità di impiego delle proprie tecnologie satellitari.

INSURE prevede due fasi: la prima è incentrata sulla realizzazione di uno studio di fattibilità tecnica ed economica e un’ampia raccolta dati utilizzando sensori, servizi di ingegneria, logistica,  tecnologie laser per il monitoraggio e robotica. La seconda fase sarà dimostrativa e prevede l’approfondimento di possibili soluzioni, ad esempio l’uso dei pozzi esausti come siti per lo stoccaggio dell’anidride carbonica, lo sfruttamento delle piattaforme per produrre energia solare o eolica – riconvertendo il surplus di energia prodotta in ossigeno e idrogeno green – ma anche per scopi turistici o come ‘palestra educativa’ per studenti nel campo della meteorologia, della dinamica delle onde e degli studi ambientali e biologici.

“Il recente stanziamento di 70 milioni nel Fondo Complementare PNRR per il recupero delle piattaforme nell’Adriatico al largo di Ravenna dimostra l’interesse pubblico per lo sviluppo delle attività in questo settore”, sottolinea Antonio Palucci, responsabile del Laboratorio ENEA di Diagnostiche e Metrologia. “Nonostante il progetto sia solo agli inizi – aggiunge – ha già suscitato l’attenzione di molti end-user professionali e istituzionali interessati all’implementazione di nuove tecnologie per il monitoraggio ambientale e alle possibili opportunità di riqualificazione e conversione di strutture oramai obsolete per finalità turistiche o per produrre energia green”.

In particolare, ENEA metterà a disposizione il know-how e le tecnologie di cui dispone, con particolare riferimento a sensori laser montati su droni subacquei per la visione sottomarina in 3D e per il monitoraggio ambientale di eventuali rilasci di inquinanti. I droni, in grado di operare anche in modalità sciame, comunicando fra loro e con i satelliti, verranno utilizzati anche per indagini sullo stato delle strutture delle piattaforme. Le informazioni saranno rielaborate e restituite in ambiente virtuale e realtà aumentata per i partner di progetto.

Eni si occuperà di supportare le attività sul tema del decommissioning, ovvero la fase finale del ciclo di vita degli asset appartenenti alla filiera dell’Oil & Gas e, in generale, degli impianti industriali. Un’attività che è parte fondamentale del processo di investimento, avendo importanti risvolti economici, sociali e ambientali nel contesto in cui è realizzato. Il pieno rispetto dei principi di sostenibilità in questa fase delle attività è coerente con la mission aziendale che aderisce agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. La trasformazione di asset non redditizi o in dismissione, a cui viene data una nuova vita ed un futuro sostenibile e low carbon, è parte della strategia di Eni, insieme alla ricerca di soluzioni innovative, processi e prodotti finalizzati al riutilizzo e alla valorizzazione di materiali di scarto, per rendere il sistema economico più efficiente, minimizzando al contempo il consumo di risorse e di energia. Il decommissioning rappresenta un’opportunità sia in termini occupazionali sia di rigenerazione di materie prime e asset che, alla fine del ciclo di vita industriale per il quale erano stati progettati, hanno ancora il potenziale per essere riconvertiti e riutilizzati in favore di altre iniziative.

TIM realizzerà in collaborazione con Olivetti, la digital farm per l’IoT del Gruppo, una piattaforma digitale di ‘Business Intelligence’ che permette di monitorare in tempo reale le attività previste nel piano di decommissioning. Questa innovativa soluzione consente di migliorare i parametri di sicurezza e di generare benefici sui costi. In particolare, grazie all’adozione dell’Intelligenza Artificiale e di sensori installati sulle piattaforme offshore abbinati al 5G, a segnali per comunicazioni a banda stretta Narrowband-IoT e a sistemi di comunicazione satellitare, si potranno inviare alla centrale di controllo i dati raccolti che verranno elaborati in tempo reale, segnalando eventuali situazioni in cui occorre un intervento manutentivo.

METAPROJECTS, ente di ricerca privato che già collabora con ENEA presso il Centro Ricerche  Brasimone (Bologna) nel progetto EXADRONE per lo sviluppo di droni dotati di sensoristica per il controllo ambientale, contribuirà nel progetto INSURE alla realizzazione dei droni e a integrare le tecnologie ENEA, curando la progettazione hardware, firmware e software dei sistemi autonomi volanti.


© Nicholas Doherty on Unsplash

NEXT Ingegneria dei Sistemi SpA studierà gli aspetti relativi alle soluzioni SW di supporto per la gestione automatica dei dati di posizionamento finalizzata alle attività di decommissioning. Inoltre si occuperà di analizzare le tematiche relative alla definizione dei piani di volo di UAV a supporto della logistica e della sicurezza delle operazioni grazie all’implementazione delle realtà virtuale/aumentata con il supporto dei partner del consorzio. Il “cuore” del sistema, in fase di sviluppo da NEXT Ingegneria dei Sistemi, sarà il Fleet Management Tool in grado di ricevere in tempo reale informazioni provenienti da sensori installati su piattaforme aeree autonome, imbarcazioni e veicoli sottomarini, ma anche da sistemi satellitari quali il Global Navigation Satellite Systems (GNSS), Satellite communications (SatCom) ed Earth observation (EO) del sistema Copernicus.

La Scuola di Ricerca Internazionale di Scienza Planetaria (IRSPS) dell’Università di Chieti-Pescara metterà a disposizione le proprie competenze per l’analisi dei requisiti di sistema geologici ed ambientali, per definire le linee guida per lo smantellamento e riuso delle piattaforme offshore basandosi sulle tecnologie terrestri e satellitari. IRSPS, quale spin-off dell’università stessa, sta acquisendo una piattaforma off-shore in Adriatico, non più operativa, che potrà essere utilizzata per effettuare test end-to-end realistici dei processi di decommissioning e per esplorare la fattibilità di riutilizzo delle piattaforme come “palestra educativa” per studenti dei corsi universitari e per ricerche sia nel campo della meteorologia che delle dinamiche delle onde che degli studi ambientali e biologici.

La S.R.S. Servizi di Ricerche e Sviluppo ha una notevole esperienza specifica nella progettazione di attività di smantellamento di impianti industriali e nelle conseguenti attività di “Waste Management”. L’esperienza maturata, in particolare, nel settore del decommissioning nucleare l’ha portata a specializzarsi nel settore dello smantellamento con specifico riferimento ai seguenti aspetti: selezione delle tecniche di taglio e smantellamento, definizione delle procedure di intervento, confinamento delle aree di lavoro, minimizzazione dei rifiuti secondari, tracciabilità dei materiali, identificazione delle modalità di trattamento dei materiali di risulta, gestione dei materiali di risulta. In INSURE curerà in dettaglio questi aspetti logistici non secondari.

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