Plastica monouso, l’UE mette al bando l’usa e getta

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Stretta da parte dell’Europa sull’utilizzo della plastica usa e getta. Il Parlamento europeo ha infatti approvato un pacchetto di misure che vieterà entro il 2021 articoli monouso. Diventa così definitiva la nuova direttiva che entro il 2021 impone agli Stati membri di vietare l’uso di una serie di oggetti in plastica usa e getta come le posate di plastica monouso (forchette, coltelli, cucchiai e bacchette), i piatti di plastica monouso, le cannucce di plastica, i bastoncini cotonati fatti di plastica, i bastoncini di plastica per palloncini, le plastiche ossi-degradabili e i contenitori per alimenti e tazze in polistirolo espanso.

Il testo legislativo, approvato a Strasburgo lo scorso 27 marzo con 560 sì, 35 no e 28 astensioni, stabilisce inoltre alcuni obiettivi. Entro il 2029, infatti, gli Stati membri dovranno raccogliere separatamente attraverso la differenziata il 90% delle bottiglie di plastica. La normativa prevede anche che entro il 2025 le bottiglie di plastica debbano contenere almeno il 25% di contenuto riciclato, per passare al 30% entro il 2030. Nel testo adottato si propone che il divieto di utilizzo, a partire dal 2021, dei prodotti per i quali esistono alternative – oltre che a posate, piatti, bastoncini cotonati, cannucce, mescolatori per bevande e aste dei palloncini – sia esteso anche ai prodotti di plastica oxodegradabile ed ai contenitori per cibo da asporto in polistirene espanso. Per i prodotti monouso per i quali, invece, non esistono alternative, gli Stati membri dovranno mettere a punto piani nazionali, con misure dettagliate, per ridurre significativamente il loro utilizzo, da tramettere alla Commissione entro due anni dall’entrata in vigore della direttiva. La riforma, che l’associazione dei produttori di plastica vuole sia applicata in modo uniforme in tutti i Paesi membri, dovrebbe ridurre i costi dell’inquinamento marino di 22 miliardi di euro da qui al 2030.

Più in generale, il testo legislativo prevede che i governi nazionali impongano una riduzione nell’uso degli oggetti di plastica. Secondo la Commissione Europea, circa l’80% dei rifiuti che insozzano i mari sono costituiti da plastica e i prodotti coperti dalla direttiva costituiscono il 70% circa di tutti i rifiuti marini. La plastica si decompone molto lentamente, pertanto si accumula sulle spiagge, nei mari e negli di tutto il mondo. I residui vengono ingeriti dagli animali marini, spesso causandone la morte, ma molto più spesso entrando nella catena alimentare umana attraverso il cibo che mangiamo. L’obiettivo della direttiva è quindi ridurre l’inquinamento da plastica o comunque trovare delle alternative per il riutilizzo dei materiali.

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