Voler bene all’Italia, il 2 giugno è anche la festa dei Piccoli Comuni

Riconnettiamo il Paese: mobilitazione sul web per celebrare l’orgoglio dei borghi e chiedere al governo una ripartenza a partire da questi territori ricchi di potenzialità e risorse

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Oggi si celebra la Festa delle Repubblica italiana ma anche la festa dei borghi disseminati lungo la penisola. Ogni anno dal 2004, infatti, con Voler Bene all’Italia, il 2 giugno Legambiente è al fianco dei Piccoli Comuni italiani. Territori straordinari, custodi di gran parte dei gioielli di natura e tradizioni del Paese, spesso lasciati ai margini delle politiche nazionali nonostante il loro immenso potenziale.

Quest’anno lo slogan Voler Bene all’Italia, “riconnettiamo il Paese”, assume un significato ancora più importante, interpretando perfettamente l’urgenza di un percorso comune di rinascita a partire dalle comunità e dai territori, ancora più decisivi per la ripartenza del nostro Paese, e la Festa della Repubblica rappresenta una grande occasione di coesione per stare affianco ai piccoli comuni.

Sono oltre 100 quelli che hanno firmato una lettera aperta inviata al presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte, per evidenziare le pericolose disuguaglianze e fratture sociali che il digital divide comporta.

“Vogliamo segnalare con forza – dichiara Vanessa Pallucchi, vice presidente di Legambiente – quanto oggi sia ancora più importante valorizzare le connessioni e le interdipendenze tra centri urbani e territori e rompere l’isolamento reale e culturale in cui i piccoli comuni sono stati lasciati da troppi anni di politiche disattente, ma soprattutto quanto sia urgente creare le condizioni per completare il piano per la banda ultralarga, che oggi abbiamo visto essere una condizione per l’esercizio della cittadinanza e l’accesso ai servizi. È necessario realizzare questa infrastruttura leggera in tempi certi, incentivare lo smart working specialmente per chi risiede nei borghi, defiscalizzare servizi e attività economiche di qualità, così come dare immediata attuazione a tutti quei dispositivi normativi, come la legge Salva Borghi approvata alla fine del 2017 all’ultimo Collegato ambientale, che possono mettere questi luoghi in condizione di competere e di potere esprimere il loro potenziale”.

Secondo i dati elaborati per Legambiente dal Centro Studi Caire, tra i piccoli comuni, dove la domanda è di connessione è servita solo al 17,4% a fronte di una media del Paese del 66,9%, il divario digitale è pesante. L’obiettivo auspicabile secondo Legambiente è di arrivare alla copertura del territorio utilizzando la nuova stagione europea di programmazione per sostenere i progetti di sviluppo locale dei piccoli comuni, associati per esercitare la loro potestà di intervento nella “programmazione in materia di sviluppo socio economico” come stabilisce l’articolo 13 della Legge 158/2017.

La pandemia – si legge nell’appello rivolto a Giuseppe Conte – ha posto all’attenzione di tutti la necessità di ripensare l’organizzazione e la fruizione dei territori e in questo anche il ruolo che i piccoli Comuni hanno nella tenuta delle comunità, nella qualità della vita e delle produzioni e ponendoli come strategici nel percorso di rilancio dell’intero sistema Paese. Per fare questo è necessaria una grande opera di riconnessione del Paese, nel ricomporre l’originario policentrismo e l’armonico modello di urbanità.

Al centro delle infrastrutture per la ripartenza dell’economia dovrà necessariamente esserci la connessione veloce come diritto di cittadinanza che colmi in tempi certi lo scarto del digital divide, ancora oggi oltre 3.900 Comuni sono sprovvisti di linea dati veloce, e che 1.200 Comuni non ricevono un segnale adeguato e stabile per la telefonia mobile e che 5 milioni di italiani non ricevono adeguatamente il servizio televisivo. Questa è una precondizione perché i territori e le comunità possano essere protagoniste della rinascita del Paese. La pandemia ha messo in evidenza quanto la connessione fra persone e organizzazioni dipenda anche da infrastrutture tecnologiche particolarmente strategiche per la scuola, il lavoro, i servizi.

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