Allerta ghiacciaio, si teme il crollo di 500mila mc del Planpincieux per choc termico

Val Ferret evacuata. Per ora non ci sono stati crolli ma gli sbalzi termici e il rialzo della temperatura preoccupano gli esperti

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Chi ancora sostiene che i cambiamenti climatici non esistano, faccia un passo indietro. Ciò che sta accadendo nelle ultime ore in Val Ferret è la prova che qualcosa, nel nostro clima, non funziona come dovrebbe. Una parte del ghiacciaio Planpincieux, situato sulle Alpi valdostane, sta scivolando lentamente sulla valle. Una massa di 500 mila metri cubi che potrebbe crollare per uno choc termico, determinato dagli sbalzi termici verificatisi lo scorso mese di luglio.

A illustrare la situazione è stato Valerio Segor, responsabile dell’ufficio Assetto Idrogeologico dei bacini montani della Regione Valle d’Aosta, che in una dichiarazione rilasciata all’Ansa ha spiegato il rischio di crollo di una porzione del ghiacciaio di Planpincieux (Courmayeur) che ha portato all’evacuazione di una parte della val Ferret.

“Con i nostri sistemi di monitoraggio e con le comparazioni fotografiche – sottolinea – abbiamo individuato un settore del ghiacciaio che sta cedendo, con una velocità non eccessiva. L’allarme non è tanto per il movimento, come era accaduto nell’autunno scorso, ma a causa del trend anomalo delle temperature. Uno shock termico caldo-freddo-caldo che, secondo i nostri consulenti di Zurigo, fragilizza quella parte del ghiacciaio con il rischio di crollo immediato. L’acqua che scorre sotto infatti può fare da ‘scivolo’. È la situazione più pericolosa e più predisponente al crollo”.

Parole per niente rassicuranti, quelle di Segor, a cui fanno eco i tecnici di Regione Valle d’Aosta e Fondazione montagna sicura secondo i quali l’evoluzione del ghiacciaio di Planpincieux ha delineato un “nuovo settore” con un volume di circa 500 mila metri cubi e, di conseguenza, una nuova “zonizzazione delle zone a rischio”.

Una prima allerta era scattata il 24 settembre 2019, quando un tratto della Val Ferret era stato chiuso – fino al 13 novembre scorso – per il pericolo di crollo di una porzione da 250 mila metri cubi. Da allora sono state implementate le misure di monitoraggio del ghiacciaio. Sul movimento della massa glaciale incidono i “trend anomali di temperature”, con un brusco rialzo dopo giorni di relativo freddo.

Nell’ordinanza comunale si legge: “La situazione di rischio avrà una durata ridotta stimata in almeno tre giorni. Le persone che si trovano fuori dalle zone rosse e gialle possono scegliere di restare in Val Ferret se ritengono di essere autonomi (anche rispetto alle scorte alimentari) per il periodo di almeno tre giorni”.

Per accedere alla vallata esiste la “strada alternativa “della Montitta a senso unico alternato, con impianto semaforico e sistema radar doppler attivo”: l’accesso è riservato a soccorritori, forze dell’ordine, personale comunale dei servizi essenziali e persone autorizzate dal sindaco.

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