Fondo per gli animali selvatici: un milione all’anno ai centri di recupero

Costa: "Siamo uno dei Paesi con maggiore biodiversità in Europa e dobbiamo tutelarla"

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© Boris Smokrovic on Unsplash

Un fondo per il recupero degli animali selvatici e uno per la bonifica dei siti orfani. Gli ultimi due giorni non sono stati certo di riposo per il ministro dell’Ambiente Sergio Costa che ha posto due importantissimi tasselli alla salvaguardia del nostro territorio e della fauna in esso contenuto.

Ad annunciare l’approvazione della legge di bilancio giovedì al Senato, che contempla anche l’istituzione di un fondo per il recupero della fauna selvatica, è stato lo stesso ministro attraverso la sua pagina Facebook. Il fondo prevede un milione di euro all’anno a partire dal 2021 per sostenere i centri di recupero, che lavorano ogni giorno alla salvaguardia della fauna selvatica.

«È stata approvata la legge di bilancio ieri al Senato e con essa tantissime norme a favore dei nostri amici animali. Una di queste è il fondo per il recupero della fauna selvatica – scrive Costa sui social – Ringrazio il lavoro parlamentare e soprattutto di Paola Deiana e Carmen Di Lauro  per questo emendamento che condivido in pieno. Un milione all’anno dal 2021 per salvare la fauna selvatica di cui il nostro Paese vanta una grande quantità e diversificazione. Siamo uno dei Paesi con maggiore biodiversità in Europa e dobbiamo tutelarla. Il terzo settore che tanto fa per la salvaguardia degli animali selvatici, gestendo spesso con enorme difficoltà i centri di recupero, da oggi non sono più soli. Lo Stato gli riconosce un importante ruolo a difesa del patrimonio indisponibile dello Stato. Chiudere il 2020, un brutto anno senza ombra di dubbio, con una bella notizia è quello che ci voleva. Buon fine 2020 e buon inizio 2021 a tutti voi e a tutti gli animali!».

Nella giornata di ieri, invece, è stato firmato dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, il decreto che destina 105 milioni di euro alla bonifica dei siti orfani. Si tratta di tutte quelle aree dove il responsabile dell’inquinamento non è individuabile o non provvede agli adempimenti per la bonifica.

«Ci sono posti in Italia – spiega il ministro Costa –, tanti purtroppo, che non sono siti di interesse nazionale né regionale, in cui l’ambiente è stato aggredito e nessuno ha ancora affrontato la bonifica». I fondi saranno suddivisi in cinque annualità, comprese tra il 2019 e il 2024 e ripartiti per le varie regioni.

«Ci siamo inventati una nuova categoria giuridica – aggiunge Costa –, fatto approvare una legge e oggi, dopo tanti anni, la Repubblica italiana riconosce che ci sono tanti luoghi abbandonati da bonificare: i siti orfani. Ho firmato questo decreto dopo aver negoziato con le Regioni e attribuendo loro la competenza di individuare questi siti. E abbiamo fornito le risorse economiche per risolvere questo problema».

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